domenica 12 febbraio 2017

CASE IN BIOEDILIZIA NEL CLIMA MEDITERRANEO





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La casa ecologica soppianterà il cemento. 

Si eviteranno così gli effetti inquinanti di cemento e mattoni. Si stima che il 40% delle emissioni di anidride carbonica sia da imputare all'edilizia.

Il cemento Portland, largamento utilizzato in edilizia, è responsabile della produzione di una tonnellata di CO2 per ogni tonnellata di prodotto realizzato.

800 milioni di tonnellate di CO2 vengono emesse ogni anno per la fabbricazione dei mattoni.
Anche l' “Energia grigia” ovvero la quantità di energia necessaria per produrre,

trasportare fino al luogo di utilizzo e smaltire un materiale è di 1815.84 Mj/kg per un metro quadrato di muratura, contro  836.32 Mj/kg per un metro quadrato di parete ecologica (vedi tabelle a piè di pagina).

Le direttive europee in tema di riduzione dell'inquinamento e risparmio energetico probabilmente iniziano a produrre effetti positivi, infatti l'unico settore in crescita in campo edile è quello delle case prefabbricate in legno e delle costruzioni in bioedilizia con struttura portante in legno.

Si potrebbe obiettare che la crescente richiesta di legno e dei suoi derivati produrrebbe una continua deforestazione. In realtà, se andiamo a vedere i numeri e le pratiche adottate da chi costruisce le abitazioni in legno, scopriamo che l'impatto ambientale è davvero minimo. Solamente sulle Alpi il legno necessario per costruire una casa di questo tipo si auto-rigenera ogni mezzo minuto, nel senso che il ritmo di crescita delle foreste è tale che anche tagliando numerosi alberi, non s'intacca minimamente un ecosistema così vasto come il nostro manto boschivo. Va poi detto che esistono regole ben precise sulla deforestazione, nel senso che questa, oggi, può essere eseguita solo in modo controllato, cioè evitando di radere al suolo intere foreste e lasciando un discreto numero di alberi che ne garantiscano la ricrescita .
In definitiva quindi l'utilizzo del legno risulta una delle scelte a minor impatto ambientale, si tratta infatti di una delle poche risorse che ha bisogno solo di terra, acqua ed aria per rigenerarsi, a differenza di moltissimi altri materiali impiegati nell'edilizia, che sfruttano le risorse naturali in modo molto meno sostenibile.


 Assodato che le abitazioni in bioedilizia assicurano rispetto dell'ambiente, benessere ambientale e risparmio energetico notevolmente superiori al cemento, passiamo ad analizzare i vari sistemi costruttivi.

Tralasciando i sistemi più antichi come i tronchi sovrapposti, le case a graticcio tedesche risalenti al medioevo e le "maisons à colombage" diffuse in Francia dal medioevo sino al 1800, Il sistema più datato è il blockhouse, costruito con montanti con sezione a u e tavole maschiate sovrapposte in linea orizzontale a formare le pareti. Tale sistema è ormai desueto perchè presenta notevoli problemi dovuti al ritiro del materiale.
Un altro sistema che si sta introducendo è quello della struttura in legno con tamponamento in mattoni di calce e canapa. Ottime prestazioni termo-igrometriche, ma i costi di costruzione sono al momento elevati.

I due sistemi che coprono il 90% del mercato sono il sistema  "a telaio" (timber frame, o framing) di scuola canadese, e il più recente sistema x-lam, di scuola austriaca. Clicca qui per approfondire. 

Tutti sistemi sviluppati nei paesi nordici con ottimi risultati. Siamo sicuri che si adattino altrettanto bene al clima mediterraneo?


Vero è che le condizioni ambientali condizionano le scelte architettoniche: una casa costruita in Austria o a Bolzano non potrrà essere uguale per conformazione e caratteristiche tecniche ad una casa costruita a Palermo, ma entrambi i sistemi lasciano un' ampia libertà progettuale, sempre che vengano progettate e costruite in situ. 
  
Per le case prefabbricate, invece, le scelte tecniche sono limitate. La gamma dei modelli proposti è ampia, ma i sistemi costruttivi, materiali e coibenti prevedono pochissime variabili. Sistemi concepiti per climi rigidi mal si conciliano con le nostre esigenze. Si fa largo uso di EPS (polistirene espanso sinterizzato) e di barriere al vapore che annullano la traspirabilità che dovrebbe garantire una stratigrafia imperniata sul legno e suoi derivati. Clicca qui per approfondire questo concetto.

Altra esigenza dettata dalle condizioni climatiche è quella di  "catturare il sole" con ampie vetrate, mentre noi abbiamo l'esigenza di proteggerci dal sole; da qui l'uso di schermi solari come persiane e tapparelle per evitare l'effetto serra. Noi ombreggeremmo portici, patii e verande con brise-soleil o frangisole, e non li chiuderemmo certamente con vetrate!

Un esempio di progettazione  "luminosa" (assurdamente mutuata da qualche progettista nostrano) improntata al concetto di riscaldare gli ambienti con la radiazione solare attraverso i vetri è la SunlightHouse di Vienna (clicca qui)






Sunlighthouse









 Casa in bioedilizia mediterranea







Altro aspetto in contrasto con l'immaginario italiano di concepire la casa è l'utilizzo del legno a vista. Una casa in bioedilizia ben progettata per il nostro clima deve prevedere stratigrafie che proteggano la struttura portante in legno con pannellature interne ed esterne traspiranti che lascino respirare il legno (come il cappotto termico in sughero, ad esempio), e coibenti igroscopici che impediscano il degrado di un materiale "vivo" come il legno.

Ecco un esempio di stratigrafia in linea con questi concetti. I valori di trasmittanza e sfasamento collocano questa struttura in classe A; completando l'opera con le rinnovabili (solare termico, fotovoltaico) e tetto ventilato, abbiamo raggiunto l'obiettivo NZEB (casa passiva).



Altro elemento fondamentale da considerare in fase di progettazione è la percentuale di umidità interna. Il legno è un regolatore dell'umidità. Una caratteristica fondamentale del legno, infatti, è l’igroscopicità. Il legno può contenere acqua in quantità variabili a seconda delle condizioni atmosferiche in cui si trova, in quanto la assorbe e rilascia per raggiungere l’equilibrio igroscopico con l’ambiente. Per creare un microclima ideale è consigliato, inoltre, l'uso di coibenti igroscopici, come ad esempio la lana di pecora o la fibra di legno, non certamente il polistirene.


Anche i colori delle finiture saranno molto chiari, in modo da avere un maggior potere riflettente della radiazione solare.

La componente impiantistica è anch'essa improntata ad esigenze legate alle caratteristiche climatiche. In paesi a clima continentale è necessario implementare le rinnovabili con stufe o termocamini. Da noi, col solo impianto forovoltaico è possibie produrre l'acqua calda sanitaria e alimentare il sistema di riscaldamento e raffrescamento.

L'rraggiamento solare in Italia è circa il doppio rispetto alla Germania. Facendo ricorso alle fonti di energia rinnovabili come il solare termico e il fotovoltaico, che saranno obbligatori per legge a partire dal 2020 per le nuove costruzioni, un edificio in bioedilizia ben progettato rientrerà facilmente nella classe # NZEB, ovvero "casa passiva". Facendo il raffronto con la Germania, dovremmo cambiare terminologia: una casa passiva nel Sud Italia dovrebbe essere definita "casa energetica a bilancio attivo" perchè l'acqua calda e la climatizzazione non solo non costeranno niente, ma si otterrà addirittura un piccolo guadagno. 


Da queste considerazioni si può desumere che le tematiche di progettazione, per una casa ad alta efficienza energetica nel clima mediterraneo, sono completamente diverse da quelle della classica casa prefabbricata in legno di scuola nordica.



Biocostruttori Riuniti

www.sardabioedil.com                         biocostruttoririuniti@gmail.com


                                     
                                       Tabella "energia grigia" materiali edili



                                       Tabella "energia grigia" materiali biologici 


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