Quand le bâtiment va, tout va !!
Se tira l'edilizia, trascina l'intera economia !
Se lo Stato investisse 20 miliardi per sostenere le spese di riqualificazione energetica degli edifici, posto un costo medio di 20 mila euro/cad., potremmo riqualificare annualmente 1 milione di abitazioni.
Se tira l'edilizia, trascina l'intera economia !
Se lo Stato investisse 20 miliardi per sostenere le spese di riqualificazione energetica degli edifici, posto un costo medio di 20 mila euro/cad., potremmo riqualificare annualmente 1 milione di abitazioni.
Il risparmio energetico
conseguibile, portando un edificio dalla classe energetica G alla
classe A, sarebbe dell'80%, pari a 1000 €/anno che moltiplicato per
1 milione di edifici produrrebbe un risparmio di 1 miliardo/anno.
Se lo Stato finanziasse
interamente il costo sostenuto (#come
già avviene nel Regno Unito) e i beneficiari lo restituissero
utilizzando il risparmio ottenuto, lo Stato ammortizzerebbe il costo
in 20 anni.
Aggiungiamo gli effetti
dell'occupazione e dell'aumento del PIL ottenibile. Dall'inizio della
crisi si sono persi 6-700mila posti di lavoro nel settore
dell'edilizia.
Fonte: ANCE,
Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni,
febbraio 2018.
Ciò ha comportato un costo
per lo Stato di 6-700 milioni/anno per l'indennità di disoccupazione
ed un calo del PIL dello 0,5%, pari 8,5 miliardi di euro/anno.
Nelle casse dell'erario sono
dunque mancati oltre 3 miliardi/anno.
Riportando i livelli
occupazionali ai valori pre crisi, ammortizzeremmo l'investimento in
soli 5 anni! Questo è il conto della serva, ma son sicuro che i
cervelloni che intasano il ministero delle finanze troverebbero altre
voci che migliorerebbero ulteriormente il saldo positivo.
Se poi volessimo portare la
classe energetica a livello di casa passiva, con il tetto ventilato e
pannelli fotovoltaici, otterremmo ulteriori vantaggi in termini di
comfort ambientale e risparmio energetico, oltre ad un ulteriore
aumento di PIL e livelli occupazionali con l'aumento dell'indotto. Credo che il rientro
dell'investimento si potrebbe raggiungere nel breve volgere di
qualche anno.
In Italia abbiamo 18 milioni
di edifici da riqualificare: avremmo uno sviluppo assicurato per
almeno un decennio evitando gli effetti della
cementificazione invisa agli ambientalisti.
Pensate che Moscovici
troverebbe qualcosa da ridire se chiedessimo di sforare del 3% per
poter riqualificare 1,5 milioni di edifici/anno?
I benefici per l'ambiente
sarebbero inoltre enormi: ogni edificio disperde nell'ambiente 5
tonnellate di CO2/anno; si risparmierebbero dunque non meno di 5
milioni di ton/anno.
E' assodato che il 40%
della CO2 viene prodotta dagli edifici, non dagli autoveicoli.
Altro che spaventare la FCA
ipotizzando la messa al bando dei motori a scoppio ed ottenendo in
cambio un mancato investimento di 5 miliardi negli stabilimenti della
FIAT !
Con un solo provvedimento otterremmo una serie di benefici a catena: aumento del PIL, riduzione della disoccupazione, minori costi per lo Stato per gli ammortizzatori sociali, aumento della moneta circolante e diminuzione della povertà diffusa.
Con un solo provvedimento otterremmo una serie di benefici a catena: aumento del PIL, riduzione della disoccupazione, minori costi per lo Stato per gli ammortizzatori sociali, aumento della moneta circolante e diminuzione della povertà diffusa.
So di dilungarmi, ma vorrei
introdurre un'ulteriore considerazione: qualche anno fa nel blog del
M5S si magnificavano gli effetti positivi dell'introduzione delle
piante a rapida crescita come il bambù
gigante. Un solo ettaro piantumato a bambù assorbe 3 ton/anno di
anidride carbonica.
Così in Messico il governo
ha deciso di promuovere lo sviluppo dell’industria del bambù
perché porterebbe benefici economici, sociali ed ecologici
in tutto il Paese.
Il bambù, inoltre, in pochi
anni colonizza il territorio risolvendo anche i problemi dovuti al
dissesto idrogeologico che costa allo Stato centinaia di
miliardi.
Dal bambù si ottiene un
ottimo legno lamellare, biomassa per alimentare centrali
termoelettriche, germogli ad uso alimentare e, a pieno regime dopo 10 anni, un
ettaro coltivato a bambù assicura il reddito sufficiente ad
un'intera famiglia. Certo, se la coltivazione diventasse massiva, il
reddito si ridurrebbe drasticamente, ma l'aumento del PIL e
dell'occupazione sarebbe notevole.
Non varrebbe la pena di
introdurre qualche miliardo nel DEF per incentivarne la coltivazione?
Dite che l'aspetto
paesaggistico avrebbe gli occhi a mandorla? Mah !, la miseria fa
piangere anche gli occhi di bue!
Comunque, dopo le belle
argomentazioni sostenute per dimostrare che i partiti al governo erano
miopi o addirittura ciechi, una volta al governo anche il M5S ha
preferito distribuire panem et circenses a debito piuttosto
che porre in pratica quelle considerazioni.
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