Brano tratto da un'intervista a Mario Tozzi, geologo del Cnr, noto al grande pubblico come autore e conduttore di trasmissioni scientifiche di successo (“Gaia, il pianeta che vive”, “La Gaia Scienza”, “Atlantide” )
Esistono anche altre carte da giocare?
“Questa regione ha delle potenzialità turistiche che non esistono da nessun’altra parte. Da tutta Europa si guarda alla Sardegna in tal senso. Ho ben presente la magia di questi posti dell’interno del Monte Arci, il Monte Arcosu, in cui esiste una storia di nuraghi importantissima. Per non parlare della identità barbaricina. Ciascuna delle grandi regioni storiche sarde ha il valore di una regione italiana, basta pensare all’Ogliastra che ha qualsiasi cosa: dal mare alla montagna. La Sardegna potrebbe rendersi autonoma energeticamente, se solo le grandi potenzialità di rinnovabili fossero accoppiate ad un sistema di ri-coibentazione delle abitazioni, in una società che ancora per molti versi è rurale. Ciò porterebbe alla quasi totale indipendenza energetica. Non c’è certo bisogno di andare a cercare il gas o il carbone nel sottosuolo, che francamente sembra una scelta di retroguardia da abbandonare. Ciò dipende dalle decisioni regionali. Certo se poi il risultato è seppellire Tuvixeddu sotto i palazzi, diventa tutto complicato”.
Ecco, perchè in Sardegna non vengono utilizzati gli incentivi fiscali per #riqualificare le abitazioni ?
- Statistiche alla mano (purtroppo l'ENEA ha monitorato gli
interventi di risparmio energetico soltanto per il triennio
2007-2009), sebbene stia crescendo la cosapevolezza che l'efficienza
energetica degli edifici è un vero e proprio giacimento di energia
cui attingere attraverso il risparmio energetico, gli interventi di
efficienza energetica finanziati sono stati circa 600mila, per una
spesa totale di 7.5 miliardi, di cui oltre 4 erogati dallo Stato
sotto forma di detrazioni del 55%.
- Questo dato equivale al 3% del risparmio che l'Italia si è
impegnata a raggiungere entro il 2020.
- Di questo passo raggiungeremmo l'obiettivo entro il 2042
- La seconda nota di interesse è la ripartizione degli
interventi effettuati per tipologia nel triennio 2007-2009, mostrata
nella figura sotto. E’ subito evidente come, degli interventi alla
struttura eseguiti dagli italiani (pareti, coperture, infissi), il
90% sia stato sugli infissi.
Ora, qualcuno potrebbe giustamente
chiedersi se l’intervento agli infissi sia quello che fa
risparmiare di più. La risposta, purtroppo, è no, come si vede
nella figura sotto, elaborata dai dati ENEA.
- Per ottenere un risparmio energetico efficace è necessario
sfruttare appieno la tabella della L.296 del 2006:
− interventi su strutture opache verticali (le pareti, il cosiddetto “#cappotto esterno”) strutture opache orizzontali (solai/coperture) e infissi (comma 345);
− l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda (solare termico, comma 346);
− l’installazione di caldaie a condensazione o pompe di calore (comma 347).
- Come si evince dal grafico, il risparmio energetico
conseguibile è così ripartito:
- 18,3% intervenendo sulle pareti (cappotto)
- 36,2% solai e coperture (tetto ventilato)
- 24% caldaia a condensazione
- 15,6% solare termico
- 5,9% infissi
- Ora, tutti coloro che hanno sostituito i vecchi infissi con
nuovi serramenti con vetri basso emissivi hanno apprezzato un netto
miglioramento in termini di comfort e risparmio energetico; riuscite
a immaginare come migliorerebbe la vostra abitazione col cappotto
termico ed il tetto ventilato ?
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